Cos’è una penalizzazione e come facciamo per riconoscerla?? come penalizzazione possiamo considerare un aspetto in cui, all’improvviso, una delle nostre parole chiave (più competitive, con le quali eravamo ben posizionati) fa un salto di pagina “all’indietro” e il nostro traffico di coda crolla. In un caso come questo…. come si fa a capire se si tratta di una penalizzazione oppure di un cambiamento dell’algoritmo di Google?? diciamo che non è facile distinguere …. ma i cambiamenti nell’algoritmo vengono “solitamente annunciati”. Inoltre se questo aspetto è improvviso e quantitativamente molto pesante …è “sicuro” che sia una penalizzazione. In fine … se sei un SEO “professionista” e sai di essere a
posto….. possiamo pensare che sia un cambio di algoritmo. L’ultima possibilità da valutare… è che google ci abbia scritto “direttamente” 🙁
Ma perché avvengono le penalizzazioni??
Sostanzialmente Google pensa che sei stato un “birichin”o o hai commesso qualcosa che non va; è come se tu avessi dato del “doping” al tuo sito Internet senza rispettare le linee guida. Bisogna fare attenzione perché le linee guida potrebbero avere delle regole “non scritte”. Inoltre bisogna pensare anche al caso in cui un sito Internet, che è sempre stato in una certa posizione, possa avere una breve scalata verso l’alto per poi tornare nella propria posizione; in questo caso non si parla di penalizzazione (in senso stretto) ma l’algoritmo ha provveduto a analizzare il tutto (pseudo-penalizzazioni -rivalutazioni) e può essere il caso di un sito di commercio elettronico che quando nasce ha molti prodotti da indicizzare.
i Tipi di penalizzazione sono diversi, vediamone alcuni:
– Site Wide : riguardano l’intero sito Web
– Penalizzazioni che riguardano precise parole chiave
– Penalizzazioni su script, quando si vuole far vedere qualcosa al navigatore che è diverso rispetto a quello che vogliamo far vedere al motore di ricerca (veniva fatto con l’utilizzo di Javascript quando il motore non lo interpretava)
– Gruppi di parole chiave con termini in comune ( ad esempio un gruppo di parole che contiene una località come ristoranti Firenze)
– Penalizzazioni su singola pagina, che riguardano pagine un po’ abbandonate o pagine con contenuti spam, o pagine per scambio link (non è molto comune)
– Penalizzazioni ancora più rare … riguardano una singola directory o gruppi di pagine collegate tra loro ad esempio una sotto sezione del sito che viene isolata
– Penalizzazione del pagerank, tipica dei siti che Google “sospetta” per fornire collegamenti utili affini di posizionamento (del tipo a pagamento)
– Esiste una penalizzazione che si chiama -950 che un preludio alla totale deindicizzazione
– Infine….La deindicizzazione che è una cosa molto rara e capita di rado. Vuol dire che il sito Internet smette di esistere su Google
Durata delle penalizzazioni
Sinceramente non sappiamo “di preciso” la durata ma sembra che durano fino a quando le cause della penalizzazione non vengono perfettamente eliminate. Alcune volte si torna a posto anche senza aver fatto niente…. In pratica è come una sospensione dal Google ma nel frattempo dovevi mettere a posto altrimenti la sospensione diventava molto lunga.
Spesso anche dopo aver recuperato una penalizzazione non si ritorna ai livelli di posizionamento precedenti
I due algoritmi che più hanno penalizzato di più negli ultimi tempi sono stati Panda e Penguin. Il primo è rivolto prevalentemente alla qualità contenuti mentre il secondo rivolto prevalentemente alla qualità dei link. Questi algoritmi sono stati creati per “colpire fondamentalmente” tutti coloro che hanno abusato di regole di posizionamento nel tempo utilizzando tecniche che erano sgradite a Google ma che prima non era in grado di intercettare. Ovviamente l’impiego di questi algoritmi ha fatto in modo che i “siti molto studiati” per il posizionamento siano stati penalizzati (per qualche violazione nelle linee guida) e ha consentito a molti siti, addirittura non studiati per il posizionamento, di guadagnare molte posizioni senza aver fatto alcuna attività di seo.
Ottimizzare il contenuto
I meta tags sono ancora molto sopravvalutati (Meta keywords e Meta description) invece è molto meglio curare TITLE, i tag h1 e h2. Dobbiamo curare soprattutto il contenuto e scrivere in maniera naturale (quindi senza ottimizzare esageratamente il titolo o la densità delle parole chiave utilizzate).Per riassumere se Google “sente odore di intervento di
posizionamento” può controllare di più il sito Internet rispetto ad un altro dove non si è lavorato in modo approfondito. Per fare un esempio i SEO lavorano in modo molto accanito nel settore del turismo, auto usate, ecc
Le penalizzazioni sul contenuto sono determinate da aspetti come contenuti nascosti, ad esempio testo bianco su sfondo bianco oppure l’intercettare l’indirizzo IP di Google per far vedere al motore un contenuto diverso; questa è una penalizzazione che può durare molto tempo anche un anno intero. Un altro esempio di penalizzazione potrebbe essere la duplicazione di contenuti da altri siti Web come ad esempio i siti Web aggregatori o che pubblicano i newsgroup : Questi ultimi, per i contenuti simili, sono stati penalizzati perché erano tutti simili tra di loro. Un altro aspetto da tenere presente è il diritto di autore in quanto siti Internet che duplicano i contenuti (alcune volte) si sono posizionati meglio del sito dell’autore, perchè per la loro frequenza di aggiornamento venivano indicizzati prima dello stesso. Google sta ancora cercando il modo di correggere questo aspetto.
Un’altra causa delle penalizzazioni è quella che deriva dalla link (popularity). Questo accade quando si costruisce una rete di link per attrarre collegamenti e cerchiamo la qualità e la quantità di link: Google La disincentiva in tutti i modi possibili. Quello che viene più penalizzato e l’acquisto di collegamenti, la vendita di collegamenti, i collegamenti utilizzati
come segnalibro, il testo cliccabile come link, i collegamenti inseriti nel Footer e diffusi su moltissimi siti Web….. in pratica tutto quello che viene concepito come non naturale nello sviluppo Web. Un aspetto che sembra essere molto diffuso (al giorno d’ oggi) è quello di usare la link popularity per “buttare giù” gli avversari in quanto, se si acquistano dei link da siti Web che lo fanno di lavoro, si fornisce il collegamento al sito Web di un concorrente e quest’ultimo potrebbe essere pesantemente penalizzato.
Bisogna fare molta attenzione per i siti Internet di commercio elettronico che sono divisi in più lingue: In questi casi si cade quasi sempre nel tranello di fornire link duplicati anche all’interno della stessa lingua. Esiste pertanto un attributo che si chiama HREFLANG che indica (a Google) di “inseguire” un collegamento solo per un sito Internet in una determinata lingua. Sempre per quanto riguarda i siti di commercio elettronico… non ci devono essere due collegamenti con contenuti identici e non ci devono essere contenuti diversi sullo stesso collegamento ( esempio cambio della lingua con una variabile di sessione). In questo caso conviene utilizzare siti Internet con nomi diversi e specifici per quella lingua. Se si utilizza un database di terze parti del nostro sito Internet è consigliabile riscrivere i contenuti oppure procurarsi i contenuti originali modificando i titoli, altre brevi descrizioni o
porzioni di contenuto nella pagina. Si possono utilizzare anche i commenti o le recensioni degli utenti per generare del contenuto originale. È necessario fare attenzione anche agli URL di una scheda prodotto perché se un prodotto appartiene a più categorie e si utilizza la categoria nell’URL potrebbe generare un problema perché sono dure URL diversi che arrivano a un contenuto identico: Questo può capitare quando si utilizzano i PERMALINK e i TAGS su Word press.
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